In Francia i droni comunemente intesi, del peso sotto i 25 kg, se usati per divertimento e sport rientrano nella categoria degli aeromodelli di classe A, la più semplice, e si possono usare senza permessi. Le regole francesi assomigliano molto a quelle italiane, la quota massima di volo normalmente è 150 metri, oppure 50 metri al di sopra di un ostacolo artificiale superiore a 100 metri.
L’attività aeromodellistica non può mai avvenire nelle città e nei luoghi abitati, così come vicino ai luoghi sensibili, come centrali nucleari, carceri eccetera: come in tutti i paesi del mondo, anche in Francia ci sono aree in cui il volo non è consentito, e si possono trovare nell’ottima carta interattiva al sito Geoportail, molto chiara e facile da leggere. Cliccando sulle aree di interesse possiamo anche scoprire se ci sono restrizioni all’altezza massima di volo consentita.
Oltre ai soliti aeroporti, la legge francese proibisce esplicitamente il volo in prossimità di incendi o incidenti. Il volo va fatto solo di giorno e nel campo visivo del pilota. Anche in Francia per volare in FPV bisogna essere in due, un pilota e un osservatore. Se la massa del drone non supera i 2 kg (i soliti Phantom stanno dentro a questo limite) e il volo FPV avviene a una altezza massima di 50 metri e al massimo a 200 metri dal pilota, non è necessario che l’osservatore abbia una sua radio, basta che possa avvisare il pilota in caso di necessità, mentre superato anche uno solo di questi limiti è obbligatorio il doppio comando.
Video e foto: Esattamente come in Italia, anche in Francia le riprese dal drone sono legali solo se sono riprese private senza nessun utilizzo commerciale. Se ritraggono persone identificabili o targhe di automobili, possono essere postate sui social solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione degli interessati.
Assicurazione: benché non espressamente obbligatoria, di fatto in Francia nessuno vola senza una assicurazione valida specifica per l’aeromodellismo, per esempio la polizza proposta da DronEzine: l’authority aeronautica ricorda che il pilota è responsabile in toto dei danni che può fare a terzi con il suo drone. Essere coinvolti in un sinistro in un Paese straniero e non avere una polizza adeguata è davvero una pessima idea.
Sanzioni: Come sempre, fanno semplicemente rizzare i capelli. 75 mila euro di multa e carcere per il volo sulle zone proibite, 45 mila euro e carcere per la violazione intenzionale della privacy altrui. Volare in Francia richiede buon senso e prudenza, sempre e comunque.
>SCARICA LA GUIDA DEL DGAC, L’ENAC FRANCESE (IN FRANCESE)





