USA: Allarme droni agli eventi sportivi, NFL e Congresso preoccupati

Pochi giorni fa, presso l’Ohio Stadium di Columbus e in occasione della partita di football americano tra Ohio State e Maryland, si è registrato negli USA l’ennesimo episodio di un drone non autorizzato che volava tra gli spalti, mettendo a rischio la sicurezza degli spettatori presenti. In seguito all’avvistamento del drone, la sicurezza è intervenuta tempestivamente interrompendo la partita, recuperando il drone e arrestando il pilota, che si è giustificato affermando di aver perso il controllo del velivolo, acquistato da poco, mentre volava intorno allo stadio. La polizia ha riconosciuto l’assenza di intento criminale, ma lo sfortunato pilota dovrà comunque affrontare diverse accuse penali.

Come detto, i casi simili registrati negli USA sono tutt’altro che pochi. Cathy Lanier (precedentemente capo della polizia di Washington, D.C.) e oggi responsabile della sicurezza della NFL, ha spiegato che solo nell’ultima stagione sono state circa 2500 incursioni di droni sopra gli stadi della NFL, rispetto alle 1300 registrate nell’anno precedente. Tra gli episodi più significativi registrati negli ultimi anni, il drone che nel 2021 interruppe temporaneamente una partita tra i Seattle Seahawks e gli Atlanta Falcons al Lumen Field di Seattle, e anche quello di 3 anni prima, nel 2018, quando un uomo fece volare un drone modificato per sganciare volantini sopra partite di football americano in California.

Naturale che, in un contesto del genere, le autorità sportive e politiche siano preoccupate. In questo articolo sul sito Nbcnews.com, ad esempio, Cathy Lanier sottolinea come queste situazioni mettano in evidenza la vulnerabilità degli stadi agli attacchi dall’alto. Sebbene finora i casi siano stati sempre riconducibili a perdite di controllo o a comportamenti borderline da parte di alcuni piloti sfortunati o poco responsabili, il senatore Gary Peters, che presiede il Comitato sulla Sicurezza Nazionale e gli Affari Governativi, ha espresso preoccupazione per la possibilità che qualcuno possa utilizzare i droni per scopi criminali, persino per sganciare granate sui presenti.

Va inoltre tenuto conto che, in caso di eventi sportivi di grande richiamo ai quali partecipano decine di migliaia di spettatori, anche un drone finito fuori controllo può rappresentare una seria minaccia per via delle situazioni di panico che può generare tra la folla, determinando conseguenze gravi.

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Al momento, di fronte ad una situazione del genere, il team di sicurezza dell’evento può solo intervenire bloccando il drone e arrestando il pilota, mentre sarebbe molto più utile prevenire l’ingresso del velivolo nell’area a rischio, utilizzando le ormai sempre più diffuse tecnologie anti drone per respingere il velivolo e/o abbatterlo prima che entri nello spazio aereo interdetto.

Il problema è che, in base alle attuali leggi federali, sui droni sospetti possono intervenire solo l’FBI e il Dipartimento di Sicurezza Nazionale, che però non contano su risorse sufficienti a coprire la grande maggioranza delle partite e degli eventi sportivi negli Stati Uniti. A questo proposito, sempre Lanier ha dichiarato che, da quando sono state assegnate le competenze in materia di droni all’FBI e all’DHS nel 2018, sono state inoltrate ben 121mila richieste di copertura, di cui solo 77 sono state approvate.

Ecco perché alcuni membri del Congresso e dirigenti di importanti leghe sportive si stanno spendendo per promuovere una legislazione che consenta alle forze dell’ordine locali e statali di intervenire sui droni in violazione delle leggi vigenti.

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