“E’ davvero utile e indispensabile il limite dei 0 metri di quota nei pressi dei corridoi di atterraggio e decollo degli aeroporti”.
Queste sono le domande che ogni tanto si leggono sui social network e la cui risposta probabilmente verrà fornita leggendo questo articolo.
I regolamenti europei che normano le attività con i droni, forniscono indicazioni ben precise sul dove e come possano volare i droni ad uso amatoriale o professionale.
Al di la della classificazione degli UAS, questo è il termine tecnico usato per definire gli aeromobili a pilotaggio remoto, che in effetti sono equiparati per molti versi proprio ad aeromobili, i regolamenti europei prevedono una serie di categorie con regole e limitazioni basate sul rischio.
Droni: diverse categorie per suddividere le operazioni in base ai rischi
Possiamo infatti trovare la categoria Open (aperta), laddove ad esempio i droni dal peso di 0 sino a 249 grammi godono di notevoli facilitazioni.
Quali ad esempio, la non obbligatorietà di possedere un attestato di pilotaggio, alias Patentino per il droni o la possibilità di sorvolare persone non coinvolte e non informate. (MAI sugli assembramenti di persone).
I droni di peso superiore e sino a 899 grammi sempre per esemplificare, non possono sorvolare le persone non informate e coinvolte e se dovesse succedere, devono portarsi lontano il più in fretta possibile.
Poi via via salendo di peso o con utilizzi complessi, arriviamo sino alla categoria Specific che riguarda tutti quei droni usati nel contesto di operazioni più complicate, per i quali servono ulteriori attestati di competenza.
Abbiamo semplificato di molto la normativa attuale, che esula dallo scopo di questo articolo e per la quale vi invitiamo a consultare con attenzione le FAQ presenti sul nostro sito.
Sicurezza a terra e sicurezza aerea
Su un fatto, tranne particolati autorizzazioni, i regolamenti europei e nazionali sono concordi: le operazione di volo nei pressi di aviosuperfici, aeroporti, elisuperfici o aerovie di decollo e atterraggio devono essere fermamente autorizzate o normate.
Tali limitazioni in Italia sono applicate sulla base della circolare ATM-09A che stabilisce come i droni, possano o non possano avvicinarsi a zone dove operano gli aeromobili tradizionali.
In sostanza sono state create delle zone colorate con variazioni che passano dal giallo (45m), all’arancione (25m) e per finire al rosso (0m) che stabiliscono quali siano le quote massime dal terreno che i droni possano tenere volando nei pressi di quella particolare Zona Geografica UAS.
Quando il colore è rosso, in quella area i droni NON possono volare (senza esplicita autorizzazione), dato che l’altezza indicata è di 0 metri dalla superficie terrestre.
Zone rosse, ad altezza 0 metri, ovvero i droni non possono volare al loro interno
Questo dovrebbe essere un dogma per tutti i piloti di droni, ma che spesso e volentieri non viene rispettato.
Purtroppo ci sono sempre più spesso episodi che riportano come questi piloti incoscienti in effetti compiano azioni che potrebbero causare enormi danni ed incidenti ai velivoli tradizionali.
Durante l’anno 2021 sono stati segnalati 42 episodi di avvistamenti. mentre nell’anno 2022 sono state riportate 58 incursioni di droni che erano molto vicino agli aeromobili, nelle delicate fasi di atterraggio o decollo nei pressi di aeroporti nazionali.
Un trend tristemente in crescita che dimostra quanto sia scarsa la cultura aeronautica, contestualmente ad una enorme diffusione dei droni consumer.
Aspettando il rapporto finale dell’anno in corso, possiamo solo linkare i rapporti del 2021 e del 2022 emessi da ANSV, l’Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo che in Italia si occupa delle investigazioni sugli incidenti, degli inconvenienti e anche della raccolta delle segnalazioni di mancate collisioni.
Nel loro database sono presenti diverse segnalazioni di cui riportiamo sono una parziale trascrizione degli eventi del 2022 consultabili interamente da questo link.
https://ansv.it/wp-content/uploads/2023/04/Rapporto-ANSV-2022.pdf

“L’equipaggio di condotta di un aeromobile dell’aviazione commerciale riportava l’avvistamento di un drone 5 NM in finale RWY 15, alla quota di 1750 piedi, sul lato sinistro.”
“Il pilota di un aeromobile dell’aviazione commerciale riportava presenza di un drone alla sua stessa quota a 50 m, sulla sua sinistra, in zona Bacoli-Monte di Procida”
“L’equipaggio di un ATR72 riportava l’avvistamento di un drone, al di sotto della sua quota e successivamente alla sua quota di crociera. Il pilota dichiarava di aver avvistato un drone piccolo nero, quadrirotore, sfilare alla sua destra. Il pilota riportava di aver avuto una segnalazione di Traffic Avoidance sul sistema TCAS di bordo.”
“Un aeromobile dell’aviazione commerciale, in attesa al punto attesa G per RWY 26 (la pista in uso al momento), riportava la presenza di due droni in hovering a 0,1 NM E/NE del punto attesa G (tra i 200 e i 300 piedi).”
“Traffico VFR VDS riportava, subito dopo il decollo dall’aviosuperficie di Montegiorgio, con destinazione Val Vibrata, una mancata collisione con un drone, che volava a circa 1500/2000 piedi in direzione mare, verso l’aviosuperficie di Fermo.
“Un elicottero HEMS, decollato dall’ospedale di Bolzano con destinazione Val Gardena, segnalava attività droni a 2000 piedi sul QNH, ad Est dell’Ospedale di Bolzano.”
“Un aeromobile dell’aviazione commerciale riportava l’avvistamento di un piccolo drone di colore grigio, circa 1000 piedi al di sotto della propria quota (FL 97 circa)”
“Un aeromobile dell’aviazione commerciale, in avvicinamento per RWY 16L, riportava la presenza di un drone alla quota di 1800 piedi, in volo livellato, alla sua sinistra.”
“Un aeromobile dell’aviazione commerciale, in finale per RWY 24, attraversando 1300 piedi riportava un drone alla sua sinistra, che sfilava molto vicino alla semiala sinistra.”
Molte segnalazioni e nessun incidente grave per fortuna!
Inutile dire che il settore dei droni o possiede una fortuna sfacciata oppure prima o poi qualcosa di grave finirà per accadere.
E in quella malaugurata ipotesi, senza voler fare i menagrami, molto probabilmente il settore hobbystico del mondo dei droni terminerà in maniera brusca.
Tuttavia noi di Dronezine, siamo fiduciosi che le persone responsabili, capiranno che volare con un drone ad altezze stratosferiche o nei pressi di un aeroporto, magari seguendo un aereo o un elicottero per qualche metro al fine di ottenere qualche likes sui social network, non serva assolutamente a nulla e si tratta di un comportamento che mette a rischio per le vite altrui.
Nella speranza che il rapporto di ANSV che solitamente viene rilasciato nel mesi di aprile e relativo all’anno 2023, veda numeri in calo, auguriamo a tutti buoni voli in sicurezza.




