Droni per consegnare cellulari e droga in diverse carceri italiane: 4 arresti

Operazione capillare della Polizia di Stato nella lotta al traffico illegale nelle carceri italiane, un’attività che sempre più spesso, come ci ritroviamo a scrivere negli ultimi tempi, coinvolge i droni.

Questa volta la base delle operazioni investigative su questa tipologia di attività illegale è stata la città di Asti, dove il lavoro della Questura locale e della Squadra Mobile della Polizia di Stato, con il sostegno della Procura della Repubblica, hanno portato a quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti individui che hanno utilizzato i droni per il trasporto di droga e apparecchiature di telefonia mobile presso diverse strutture penitenziarie italiane.

Nell’arco degli ultimi tre mesi del 2023, l’attività illecita orchestrata dal gruppo criminale ha generato una cifra impressionante, di oltre 100 mila euro, con operazioni che hanno coinvolto carceri piemontesi, siciliane, marchigiane, campane e abruzzesi.

I protagonisti di queste trame oscure, come riporta questo articolo su Rainews, sono Veronica Virgilio e Salvatore Sbrescia, con residenza a Napoli, Vasil Dziatko, domiciliato a Viterbo, e Simone Iacomino, pregiudicato presso la struttura penitenziaria di Agrigento.

assicurazione per droni con tutela legale

Gli attori del gruppo criminale manovravano droni per infiltrare telefoni cellulari, schede sim e caricabatterie tra le mura carcerarie. In seguito alla ricezione, i detenuti monetizzavano i dispositivi rivendendoli all’interno degli istituti penitenziari a cifre che arrivavano fino a 1000 euro per uno smartphone e approssimativamente 300 euro per microtelefoni.

Non solo tecnologia, ma anche droga, visto che lo scorso novembre l’organizzazione criminale era riuscita a far entrare nel carcere di Benevento un quantitativo di stupefacenti comprendente 488,10 grammi di hashish, 7,8 grammi di cocaina, 1,9 grammi di eroina e 8 grammi di marijuana.

Tutte queste informazioni derivano dall’imponente lavoro d’indagine delle forze dell’ordine, che attraverso l’analisi di 10000 telefonate  e l’intercettazione di 21 linee hanno permesso di produrre una radiografia dettagliata dell’organizzazione criminale, procedendo poi all’arresto dei 4 individui già menzionati e al sequestro di due droni, oltre a sessanta tra telefoni, microtelefoni, sim, e altri strumenti.

Questo caso espone una volta di più la dura realtà del traffico nero nelle strutture detentive italiane, un ambiente di costante tensione dove notizie come questa confermano le difficoltà dei controlli dovute a risorse insufficienti e arretratezza tecnologica.

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