Circa un mese fa avevamo riportato la notizia dei test sull’uso dei droni sull’Everest per trasportare attrezzature al Campo Base e portare via rifiuti da lì.
Oggi finalmente questo atteso progetto è diventa qualcosa di più concreto, visto che da DJI arriva la notizia che le prime sperimentazioni si sono concluse con successo. In sinergia con Airlift, un’azienda nepalese del settore dei droni, la compagnia di produzione video 8KRAW e la rinomata guida alpina Mingma Gyalje Sherpa, infatti, DJI è riuscita a raggiungere l’incredibile traguardo di trasportare e consegnare rifornimenti tramite droni sulle impervie pendici del Monte Everest.
Questa idea audace, nella quale la tecnologia sfida difficoltà logistiche e soprattutto un ambiente spesso interessato da condizioni climatiche estreme, rappresenta una vera e propria salvezza dal cielo per gli sherpa, che finora si sono letteralmente fatti carico di questi pesanti trasporti, non solo con grande fatica ma soprattutto mettendo a rischio la loro vita, soprattutto nel tratto del ghiacciaio Khumbu, dove purtroppo si sono registrate diverse vittime nel corso degli anni. A questo proposito, lo sherpa Mingma Gyalje ha sottolineato che: “Dobbiamo dedicare dalle 6 alle 8 ore ogni giorno per attraversare questo ghiacciaio. L’anno scorso abbiamo perso tre Sherpa. Non sempre abbiamo la fortuna dalla nostra parte, e in quel caso, si può perdere la vita.”
A riuscire in questa grandissima impresa, oltre ai tanti professionisti e alle autorità coinvolte, è stato all’atto pratico il drone FlyCart 30, un modello da delivery che ha superato egregiamente le sfide poste dall’altitudine e dalle condizioni estreme, trasportando carichi fino a 15kg di peso e costituiti da bombole d’ossigeno e forniture varie, dal Campo Base all’avamposto Camp 1, situato tra i 5.300 e i 6.000 metri sul livello del mare. Per sfruttare al massimo l’opportunità offerta dal drone, il viaggio di ritorno è stato dedicato a portare indietro i rifiuti, che statisticamente pesano sul delicato ecosistema dell’Everest per circa 8kg per ogni scalatore.
Video: DJI FlyCart 30 vola sull’Everest
Sull’incredibile risultato ottenuto, Christina Zhang, Senior Corporate Strategy Director di DJI, rivela “A partire dalla fine di aprile, abbiamo lanciato un’iniziativa pionieristica mirata a migliorare le condizioni di sicurezza e l’efficienza nelle operazioni di pulizia sull’Everest. Il nostro DJI FlyCart 30 ha brillantemente superato la prova. Trasportare in sicurezza attrezzature, rifornimenti e rifiuti via drone cambierà radicalmente la logistica delle scalate sull’Everest, ottimizzando la rimozione dei rifiuti e innalzando il livello di sicurezza per tutti gli addetti ai lavori.”
DJI ha sottoposto FlyCart 30 a numerosi test meticolosi, per assicurarsi che potesse cimentarsi nelle difficili sfide presentate dall’ambiente operativo, con il vento che può raggiungere i 15m/s e le zone ad alta altitudine con temperature che vanno dai -15° ai 5°C.
Questa vera e propria impresa apre nuove e prima difficilmente immaginabili prospettive per il trasporto aereo a mezzo drone in ambienti difficili.