Quanto costa Concimare i campi col Drone? Il caso delle cooperative nel ravennate dopo le alluvioni

Ne avevamo parlato solo qualche giorno fa in questo articolo in cui spiegavamo come e quanto i droni potessero rivelarsi utili per cercare di aiutare l’agricoltura in Romagna, dopo che il territorio era stato colpito ripetutamente e senza pietà dalle pesanti precipitazioni che sono ormai la regola nel contesto del cambiamento climatico in cui viviamo.

Con le prospettive di raccolto delle prime semine andate ormai perdute a causa delle alluvioni e i campi ancora saturi d’acqua, considerando anche la stagione estiva sempre più imminente, sono proprio i droni i mezzi agricoli ideali per svolgere delle nuove operazioni, che siano efficaci, veloci e snelle, perché effettuate dall’alto.

Quanto si spende in concreto?

Se però dal punto di vista teorico è facile cogliere anche in questo contesto l’ennesimo esempio di come l’uso dei droni possa risultare valido nell’agricoltura, meno facile è immaginare quanto – dal punto di vista pratico – costi un’operazione del genere. In questo senso, è estremamente utile questo servizio di Giovanna Greco per il TGR Emilia Romagna, all’interno del quale possiamo rintracciare proprio questi dati.

Concimare dall’alto col drone, costa almeno 5 volte di più rispetto ai mezzi tradizionali. Nel servizio infatti viene riportato un confronto tra i 20 euro per ettaro richiesti dai sistemi tradizionali e i 150 euro richiesti invece dal drone.

Ovviamente si tratta di un singolo dato, che da solo non è sufficiente per effettuare un confronto approfondito e completo tra i costi dei vari metodi. Va anche considerato che le tre cooperative che nel ravennate hanno scelto di ricorrere ai droni per effettuare una semina dall’alto hanno dovuto affrontare una vera e propria situazione di emergenza, che per sua stessa natura rappresenta un elemento a sé stante che è difficile da confrontare.

Vale infine la pena notare anche che, sebbene si parli da anni di come i droni siano in grado di efficientare le pratiche agricole – trovate qui tantissimi articoli sui droni in agricoltura – si tratta di una tecnologia che non è ancora adottata su vasta scala, il che comporta costi che probabilmente saranno più bassi in futuro.

Ad oggi, insomma, i droni non rappresentano una scelta economica di per sé, soprattutto se usati “one-shot” per sostituire i sistemi tradizionali in una singola attività in contesti di emergenza, ma la loro integrazione progressiva nei metodi di coltivazione ha già dimostrato in moltissimi casi di offrire maggiore velocità e precisione nelle operazioni, con significativi risparmi nel consumo di fertilizzanti e di acqua, che si traducono in costi ridotti per le aziende e le cooperative agricole.