Sensori LiDAR, Batteria super e non solo: il Mini 5 Pro riuscirà a rimanere un C0?

Gli ultimi leak sul Mini 5 Pro hanno davvero del clamoroso. E attenzione, perché qui non parliamo solo di ipotesi e suggestioni, ma in parte si tratta di caratteristiche che possiamo considerare ufficiali. Ad esempio, in base a quanto riportato dall’etichetta presente nel database FCC Usa, Mini 5 Pro avrà una batteria da 7,16V e 4680mAh, una capacità pari a quasi il doppio (per l’esattezza 1,8 volte circa) di quella equipaggiata dal Mini 4 Pro.

Considerando che il modello precedente aveva un’autonomia di volo dichiarata dal produttore di circa 34 minuti, ci sono sufficienti ragioni per ipotizzare che il Mini 5 Pro possa raggiungere circa i 50 minuti di volo con una sola carica, che significherebbe una durata da record!

Del resto i miglioramenti tecnologici che DJI è riuscita a portare sulle batterie dei droni negli ultimi anni sono di primissimo piano, al pari di quelli che hanno interessato altre componenti, come ad esempio la camera o i sensori di evitamento degli ostacoli, che si sono fatti più performanti e affidabili.

Ecco perché, secondo alcune ipotesi basate sui leak comparsi in rete sul conto del Mini 5 Pro, l’ultimo erede della serie Mini potrebbe essere dotato addirittura di una camera con sensore da 1 pollice e utilizzare dei sensori LiDAR per il riconoscimento e l’evitamento automatico degli ostacoli.

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Si tratta – come detto – di suggestioni, che però appaiono assai verosimili vista la capacità di innovazione di DJI. Va in effetti considerato che questo genere di tecnologia è già presente su altri droni della casa di Shenzen, e che in effetti il Mini 4 Pro è uscito circa un anno e mezzo fa. Insomma, è più che lecito aspettarsi un netto miglioramento sul nuovo Mini 5 Pro, anche se potrebbe esserci un imprevisto rovescio della medaglia.

Trade-off tra performance e limiti di peso per i droni C0

Di fronte alle possibili caratteristiche tecniche, infatti, alcuni utenti si domandano se il Mini 5 Pro riuscirà a restare sotto il limite dei 250 grammi di peso, che sanciscono il termine alto della classe di droni C0.

È vero che la miniaturizzazione dei circuiti, assieme all’adozione di materiali innovativi e alla razionalizzazione del design, può contribuire a creare droni più leggeri a parità di prestazioni, ma è anche vero che sensori aggiuntivi, un comparto camera leggermente più ingombrante e soprattutto una batteria più capiente rappresentano sfide davvero complicate, per un modello che nella versione precedente già sfiorava il limite di peso.

Se DJI riuscisse ancora una volta a coniugare il miglioramento delle performance con la necessità del peso limite imposto dai requisiti normativi che riguardano i droni che si possono usare senza patentino, allora ci ritroveremo a toglierci più che mai il cappello di fronte al talento dei suoi ingegneri.

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