Il tira e molla degli USA per la registrazione obbligatoria dei droni

Un nuovo ribaltone, nella legislazione statunitense a riguardo della ripristino della registrazione obbligatoria dei droni.

Reintegrato l’obbligo di registrazione dei droni amatoriali che fu abrogato a seguito del  ricorso di un aeromodellista che vinse una causa civile nei confronti della Federal Aviation Administration.
Con il suo ricorso, John Taylor si appello a una falla del sistema, rendendo quindi non necessario tale obbligo. La sua base di accusa si basò su un cavillo di una legge del congresso – FAA Modernization and Reform Act –, che vietava la promulgazioni di leggi che limitassero il volo ricreativo.

Vittoria di Pirro a quanto pare dato che l’amministrazione Trump, con firma dello stesso presidente, conclama l’obbligo della registrazione dei droni amatoriali dai 250 grammi ai 25 kg. Per quelli professionali la registrazione è sempre rimasta mandatoria.
L’obbligo viene sancito nel contesto di un disegno approvato il 12 dicembre u.s., relativo alla Legge sulla Autorizzazione della Difesa Nazionale.

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Stupore da parte della Federal Aviation Administration che a mezzo di un portavoce dichiara:  “Accogliamo con favore la reintegrazione delle regole di registrazione per tutti i piccoli velivoli senza pilota . L’identificazione della proprietà aiuta a promuovere operazioni con i droni sicure e responsabili ed è un componente chiave per la piena integrazione con il traffico aereo nazionale”. 

 

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