Vista la continua evoluzione di sensori e algoritmi di volo automatico, è normale porsi il dubbio se in futuro potremo ancora chiamarci piloti di droni, perché in pratica voleranno quasi da soli. Di certo, se guardiamo al domani, il radiocomando potrebbe scomparire davvero, specie se ci ritroveremo a impartire comandi utilizzando solo la forza del pensiero. Sì, avete capito bene: per tutti i piloti, soprattutto quelli con l’artrite ai pollici, il futuro potrebbe riservare questa incredibile possibilità!
Senza trucco e senza inganno
Niente magia, ma solo la cara vecchia scienza. Un gruppo di laureati canadesi ha infatti messo a punto un software con cui sono riusciti a pilotare un drone usando le loro onde cerebrali. Il progetto è stato sviluppato da John Simmonds della MacEwan University e presentato come lavoro finale dell’anno accademico.
In questo caso il software non interpreta il movimento del corpo del pilota, come abbiamo visto fare in diverse altre ricerche, bensì riceve gli impulsi elettrici che si originano nel suo cervello attraverso un casco da encefalogramma stampato in 3D, decodificandoli in una serie di segnali che vengono poi inviati al drone, un piccolo Tello.
Video: il laureato pilota il drone col pensiero
Secondo quanto dichiarato alla CTVNews, all’inizio nemmeno lo stesso Simmonds si aspettava che il progetto funzionasse realmente. Pilotare un drone con le onde cerebrali non è una novità assoluta (anni fa c’erano riusciti anche degli studenti dell’Università della Florida), ma certo è difficile – raccontano i ragazzi canadesi – mantenere la concentrazione su ciò che il programma interpreta come comando di movimento.
“Se volevo che il drone si muovesse in avanti, immaginavo di fare una flessione” racconta uno dei ragazzi.




