Nel futuro di Poste Italiane ci sono “forme di consegna all’avanguardia“, tra cui veicoli senza conducente e – udite udite – persino i droni.
“[…] stiamo lavorando al progetto droni, ma ci sono iniziative anche più interessanti dove la consegna spersonalizzata viene fatta da veicoli senza conducente che parcheggiano sotto casa del destinatario, lo avvisano con un sms, lui scende, apre con un codice un cassetto del mezzo e ritira il pacco. Crediamo ci sia un futuro importante per le consegne […]”
Sono senza dubbio affermazioni forti quelle che l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, riferisce a proposito degli scenari futuri del servizio, in occasione della conferenza stampa sull’importante utile conseguito nel 2018 dall’azienda. Eppure, al netto delle battutine sulle carenze del servizio tradizionale, degli entusiasmi per gli ottimi risultati di gestione (utile raddoppiato nell’ultimo anno), e pur considerando l’evidente ritardo che il nostro Paese (non il solo in Europa) ha accumulato riguardo alla tecnologia delivery a mezzo drone, sentire l’ad di una delle principali aziende italiane parlare di consegne via drone in Italia è un segnale che non può passare inosservato.
E se è vero che in qualche nazione i droni corrieri fanno già parte del presente, per quanto in maniera marginale e ristretta a circostanze speciali, le dichiarazioni di Del Fante lasciano ben sperare che i nomi di servizi e tecnologie del futuro, almeno, non siano più tabù per il nostro Paese.