Infrarossi nella notte: Parrot Anafi Thermal, prova in volo

Abbiamo provato l’Anafi termico, il primo e unico drone commerciale con camera a infrarossi che può essere agevolmente trasformato in trecentino inoffensivo per lavorare nell’infrarosso senza patentino anche in città e sulle persone con le attuali norme ENAC (e domani verosimilmente nelle Open).
Non abbiamo saputo resistere alla tentazione di vedere se la camera termica ci aiuta a navigare in FPV in piena notte, test che abbiamo dovuto svolgere oltreconfine, visto che in Italia al momento è complicato ottenere i permessi per una simile missione.

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Il segnale termico puro, senza la sovrimpressione dell’immagine ottica. Immagine scattata in piena notte al buio completo.

Anafi Thermal è un drone unico nel mercato: i tecnici francesi sono riusciti nell’impresa di realizzare un drone termico di grande qualità sulla ben nota e collaudata piattaforma Parrot Anafi, senza perdere nulla delle caratteristiche che rendono così interessante il drone francese. Che conserva l’autonomia ben oltre i 14 minuti, l’eccezionale camera ottica 4K che può alzarsi e abbassarsi di 180°, lo zoom ottico 2,8X (in full HD).  E soprattutto non è ingrassato di un solo grammo, mantenendo il peso forma di circa 316 grammi, che lo rende facilmente “trecentizzabile” in attesa di vedere come usciranno le Open il Italia, che dovrebbero poter permettere all’Anafi Thermal di poter volare sulla gente e in città senza bisogno di cura dimagrante o paraeliche. Al momento in cui scriviamo però le Open ancora non sono uscite, quindi chi deve usarlo ora e vuole sfruttare gli indubbi vantaggi dei droni inoffensivi, deve necessariamente affrontare la trecentizzazione. Che è semplice come per tutti gli Anafi: basta realizzare dei paraeliche leggeri, togliere il guscio che protegge la batteria, preparare i manuali tecnici e naturalmente  assicurarlo come SAPR, dopo di che si può registrare a ENAC e cominciare subito a lavorarci, anche in città e sulle persone, senza patentino (attestato di pilota remoto per chi ama le burocraticherie).

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Un Anafi Thermal trecentizzato

Cosa c’è nella scatola

Il drone usato nei nostri test ci è stato fornito da Parrot France, e ci è arrivato nella sua elegante borsa da trasporto che contiene il drone e tutta una completa serie di accessori:

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  • Radio Parrot Skycontroller 3
  • 3 batterie intelligenti
  • 1 caricatore multiporta USB
  • 1 supporto per tablet
  • 8 eliche di ricambio
  • 1 scheda microSD da 16 GB
  • 4 cavi USB-A/USB-C

Per poter andare in volo, manca solo un cavo USB con un connettore compatibile con il nostro tablet o cellulare, che è indispensabile perché il drone non vola senza il suo controller, e device mobile eSkycontroller devono necessariamente essere connessi via cavo. In verità l’Anafi normale, non termico, può essere anche pilotato solo con il cellulare, anche se con raggio d’azione e possibilità molto limitate. Invece il Thermal la radio la vuole eccome: la app ci dice che è preferibile l’uso della radio, ma poi all’atto pratico non c’è modo di bypassare il controller, o lo connetti o resti a terra. Potrebbe essere un limite della attuale versione del software FreeFlight 6, visto che Parrot France ci ha avvisato che sta per uscire una nuova release del software, non ancora disponibile al momento della nostra prova. Ma comunque sia poco importa, davvero non ha molto senso cercare di pilotare un simile drone a ditate sullo schermo del cellulare.

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Parot Anafi Thermal in primo piano a sinistra, a destra il Parrot Anafi normale. Si noti la diversa camera e il restyling delle “zampe” di atterraggio. Nel Thermal, la camera ottica è quella tonda superiore, quella subito sotto è la FLIR termica.

Se il radiocomando è assolutamente identico a quello del vecchio Parrot, e lo stesso dicasi per eliche e batterie, perfettamente intercambiabili, anche le differenze esteriori tra Parrot Anafi Thermal e Anafi normale sono molto poche, anzi, a parte naturalmente la camera, completamente diversa, segnaliamo un restyling profondo  delle “zampe” di atterraggio, molto più eleganti nel Thermal. La fregatura è che lo “scalino” presente sulle vecchie zampe era perfetto per agganciare i paraeliche richieste dalla trecentizzazione, quindi chi aveva un kit di alleggerimento per Anafi probabilmente non potrà usarlo per il Thermal e dovrà inventarsi un aggancio diverso.

Primo volo, in pieno giorno

Il primo test lo svolgiamo in pieno giorno. Fatti i controlli di rito, e tolta la protezione in gomma che protegge le lenti termiche e ottiche, usiamo la solita procedura che gli utenti dei droni transalpini conoscono a memoria: selezioniamo dal nostro cellulare la rete dell’Anafi Thrmal, colleghiamo con un cavo USB lo skycontroller 3 e il nostro cellulare, ben incastrato nel supporto integrato nel controller stesso e che funge anche da interruttore. Come sempre, connettendo il cavo parte automaticamente l’app FreeFlight 6, che è quella che usiamo quotidianamente con il nostro Anafi “normale”. Come avremmo scommesso, alla prima accensione il  sistema pretende di aggiornarsi. Ovviamente lo lasciamo fare, non ci sarebbe d’altronde modo di sottrarsi a questa noiosa ma indispensabile procedura, e ciliegina sulla torta poi ci tocca pure calibrarlo. 

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Le nostre fatiche però sono presto premiate: magia, magia ora FreeFlight 6 riconosce il nostro drone come Thermal e ci mostra subito una nuova icona che mai avevamo visto prima, ovviamente parliamo di quella con scritto sopra Thermal.

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Ci tappiamo sopra e rimaniamo a bocca aperta nel vedere la prima schermata termica del nostro Anafi:

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Siamo contenti di vedere che non abbiamo la febbre, visto che la nostra cocuzza riporta una temperatura esterna di 35 gradi centigradi. Una misura che riteniamo perfettamente allineata con i dati dichiarati dal costruttore, che per la termocamera FLIR dichiara un range di temperature rilevabili tra  -10° e +140°C (High-gain) o da -10° a +400°C (Low-gain), con una tolleranza rispettivamente di +/- 5% e +/-10%.
Ora di staccare le zampe da terra, o meglio, dalla piattaforma di lancio (il tavolino del nostro club aeromodellistico)  e vedere che cosa sa fare il nostro Anafi Thermal in volo.

Per aria

In volo Anafi Thermal si comporta né più né meno di qualsiasi altro Anafi: stabile, preciso, noiosamente lento sull’asse della coda, o meglio dello YAW (una caratteristica tipica dei Parrot, pensati per fare videoriprese e non piroette) ma reattivo e rapido su tutti gli altri assi, per lo meno in sport mode.

Non abbiamo nulla da aggiungere o da dire, vola come deve volare un drone di questa classe: meravigliosamente bene, un chiodo piantato nel cielo, punto. Ci sbizzarriamo dunque a cercare di scoprire il resto, e cioè cosa si può fare con la camera termica.

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Assoluto, relativo, spot

Ora che c’è luce, Anafi Thermal fonde i flussi video che vengono da entrambe le camere, quella ottica che può arrivare a 4k e quella termica che deve accontentarsi di 160×120 pixel, che tutto sommato non sono pochi per una termocamera.

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La stessa scena vista dalla camera termica e da quella ottica

immagine di lunaTre sono le modalità di rendering dei dati della camera termica: Assoluto, relativo e Spot.
Per capire le differenze, immortaliamo Luna, la gatta della redazione, mentre fa un sonnellino sul sofà. Per non disturbarla, lasciamo la luce spenta.

L’immagine ottica ha davvero poco da dire: un gatto che dorme in una stanza buia, beh, ci vuole una certa fantasia a vederlo, anche se Luna  è bianca e quindi un poco spicca. E soprattutto la sua passione per una nota marca di scatolette per gatti l’ha resa, diciamo così, “di una certa presenza scenica”. Tanto che la veterinaria l’ha messa a dieta. In tutte le immagini abbiamo usato lo zoom ottico praticamente al massimo, 2,7X, per riprenderla da una certa distanza ed evitare di svegliarla, altrimenti avrebbe chiesto altro cibo ma appunto è a dieta e non si può.

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Nell’infrarosso invece il calore corporeo la rende subito più evidente. Ecco Luna in “Relativa“: in questo caso la scena riporta tutta l’ estensione termica della stanza e della gatta. Ok, un po’ sembra un sacco di patate, ma è lei che è fatta così.

immagine di Screenshot 20190613 235230 FreeFlight 6

In “Assoluto“, siamo noi a definire un range di temperature che ci aiutino ad isolare dallo sfondo quello che ci interessa. In questo caso impostiamo (con lo slider che si vede a sinistra della schermata) un range di temperature nel quale riteniamo possa trovarsi un gatto: diciamo tra 20 e 40 gradi. E la nostra miciona che ancora non si è spostata di un millimetro mentre armeggiamo con il drone appare in tutte le sue giunoniche forme perfettamente isolata dal rumore termico della stanza.

immagine di Screenshot 20190613 235339 FreeFlight 6

Ancora più evidente ci appare in modo “Spot“, che ci permette di visualizzare subito i punti più caldi (o più freddi, a scelta) della scena. Miao.

immagine di Screenshot 20190613 235420 FreeFlight 6

 

In tutte queste riprese il drone ha usato solo i dati termici, visto che in mancanza di luce non può avvalersi della camera ottica, che ovviamente al buio non funziona (vedi la prima immagine di questa serie). Se invece c’è luce i due canali vengono mischiati rendendo la scena molto più facile da leggere, come vediamo dall’immagine qui sotto.

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Volare come un pipistrello

Luna nella stanza buia ci mette una gran voglia di fare un esperimento: la camera a infrarossi può essere usata per pilotare nella notte il drone in FPV? Una cosa molto difficile da sperimentare in Italia, visto che il nostro Anafi non è attrezzato per le operazioni specializzate notturne in scenario standard (occorrerebbero per lo meno luci aeronautiche, rosso a sinistra, verde a destra, bianco dietro) quindi per amore della scienza ci spostiamo fuori del Belpaese per le riprese in volo e quello che non siamo riusciti a fare oltreconfine l’abbiamo simulato con il drone appeso per aria.

immagine di pipistrello

Il risultato lo potete vedere nel filmato all’inizio di questo articolo. Diciamo subito che la visione infrarossa aiuta a individuare alberi e alcuni ostacoli, non tutti, quindi non è sufficiente. Ma è comunque affascinante, se un giorno si potrà fare nel nostro Paese approfondiremo sicuramente la faccenda, per ora ci è bastata l’esperienza di un breve volo a pochi metri di quota e di distanza in un luogo chiuso e recintato. Ecco una gallery di questo test:

E quindi?

A 1.900 euro + IVA, con la prospettiva di poter volare anche per lavoro senza patentino sia con le regole di oggi che con le fture regole ESA, l’Anafi Thermal ci sembra una macchina interessante che rende la termografia  aerea alla portata di tutti. Non possiamo pronunciarci sul fatto che la FLIR da 160×120 pixel sia effettivamente adatta ad applicazioni professionali, o almeno ad alcune di esse, per questo aspettiamo i pareri dei professionisti del settore che ne sanno sicuramente più di noi.

Da semplici dronisti l’abbiamo trovata una soluzione affascinante, in cui troviamo tutto ciò che ci è sempre piaciuto dell’Anafi:
1. la lunga autonomia
2. la qualità video sbalorditiva
3 la gimbal che può guardare allo zenith e al nadir
4 la qualità di volo e la praticità senza eguali
5 la silenziosità che non teme rivali.

Ci abbiamo ritrovato però anche quello che dell’Anafi non ci è mai piaciuto, neanche un po’:
1. la mancanza di sensori anticollisione
2. La mancanza di luci di navigazione

Il tutto con la marcia in più della camera termica. Che sarà piccola e senza pretese, ma aggiunge molto di interessante al piccoletto francese.

TECNICHERIE

  • DRONE ANAFI THERMAL

        • Peso: 316 g
        • Distanza massima di trasmissione: 4 km con Parrot Skycontroller 3
        • Tempo massimo di volo: 26 min.
        • Velocità massima orizzontale: 55 km/h
        • Velocità massima verticale: 4 m/s
        • Resistenza massima al vento: 50 km/h
        • Altitudine massima di utilizzo: 4500 m al di sopra del livello del mare
        • Temperatura di funzionamento: da -10°C a 40°C
      • DIMENSIONI :

        • Chiuso: 218x69x64mm
        • Aperto: 241x315x64mm
      • SENSORI :

        • GNSS: GPS + GLONASS
        • Barometro e magnetometro
        • Videocamera verticale e sensore a ultrasuoni
        • 2×6 assi IMU
        • Accelerometro 2×3 assi
        • Giroscopio 2×3 assi
  • SISTEMA DI IMAGING

        • Sensore: CMOS 1/2.4″, 21 MP
        • Formato video: MP4 (H264)
        • HDR: video 4K UHD, 2.7K e 1080p, foto JPEG
        • Formati fotografici: JPEG, DNG(RAW)
        • Modalità fotografiche: single, burst, bracketing, timer e panorama
        • Velocità di otturazione: da 1 a 1/10000s
        • ISO: da 100 a 3200
        • Compensazione EV: [-3, +3]
        • Frequenza massima di campionamento video: 100 Mbps
      • LENTE LD-ASPH :

        • Apertura f/2.4
        • Distanza focale: 26 mm (equivalente 35 mm)
        • Profondità di campo: 1,5 m fino all’infinito
      • ZOOM :

        • Senza perdita di qualità: fino a 2.8x (FHD), fino a 1.9x (2.7K), fino a 1.4x (4K UHD)
        • Standard: fino a 3x (tutte le risoluzioni)
      • RISOLUZIONE FOTOGRAFICA :

        • Grandangolo: 21 MP (5344×4016) / 4:3 / 84° HFOV
        • Rettilineo: 16MP (4608×3456) / 4:3 / HFOV 75.5°
      • RISOLUZIONE VIDEO :

        • 4K cinema (4096×2160 24 fps)
        • 4K UHD (3840×2160 24/25/30 fps)
        • FHD (1920×1080 24/25/30/48/50/60fps)
        • HD (1280×720 48/50/60fps)
        • HFOV video : 69°
      • VIDEOCAMERA TERMICA :

        • Sensore: microbolometrico FLIR Lepton 3.5 (radiometrico)
        • Risoluzione sensore: 160×120
        • HFOV: 57°
        • Pixel pitch: 12 µm
        • Banda spettrale: 8-14 µm
        • Sensibilità termica: < 50 mK (0.050°C)
        • Formato foto: JPEG
        • Risoluzione foto: 3264×2448 (4/3)
        • Modalità fotografiche: Single / Timelapse / GPSlapse
        • Formato video: MP4 (H264)
        • Risoluzione di registrazione video: 1440×1080, 9 fps
        • Precisione: ±5% max. (High-gain) o ±10% max.(Low-gain)
        • Scene Dynamic Range: – da 10° a +140°C (High-gain) o da -10° a +400°C (Low-gain)
        • Video : MP4
  • PARROT SKYCONTROLLER 3

        • Dimensioni chiuso: 94x152x72 mm
        • Dimensioni aperto: 153x152x116 mm
        • Peso: 386 g
        • Sistema di trasmissione: Wi-Fi 802.11a/b/g/n
        • Frequenza di funzionamento: 2.4 – 5.8 GHz
        • Distanza max. di trasmissione : 4 km
        • Risoluzione ritorno video: HD 720p
        • Capacità della batteria: 2500 mAh 3.6V
        • Autonomia della batteria: 2 ore 30 min. (Android) / 5 ore 30 min. (iOS)
        • Dispositivi mobili compatibili: Dimensione dello schermo fino a 10″
        • Porte USB: USB-C (carica), USB-A (connessione)

 

 

 

 

 

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