Cosa è successo ai droni postali svizzeri caduti a Zurigo

 

Due incidenti i pochi mesi hanno portato alla sospensione a tempo indeterminato della consegna di pacchetti urgenti via drone in Svizzera. Ora finalmente sappiamo cosa è successo per davvero.

Un anno di collaborazione tra gli americani di Matternet (che costruiscono il drone) e le Poste Svizzere hanno portato al più vasto esperimento europeo nel campo del trasporto di pacchetti urgenti via drone: 3 mila voli di successo in tre città diverse solo lo scorso gennaio, specialmente campioni di sangue, medicinali urgenti e campioni ospedalieri per le analisi portati “al volo” tra un’ospedale e l’altro. Una storia di successo, ma solo  fino al 25 gennaio scorso, quando il drone ha miseramente finito la sua carriera precipitando nel lago di Zurigo. Un lungo stop ai voli per innalzare il livello di sicurezza e poi di nuovo in cielo, fino all’ultima doccia gelata, nel maggio successivo: nuovo incidente e sospensione a tempo indeterminato delle ambizioni volanti delle poste svizzere.

Finora erano trapelati pochi dettagli sulla natura di questi incidenti, solo ipotesi, ma finalmente l’authority investigativa aeronautica elvetica racconta quello che è successo veramente e perché le poste svizzere hanno – almeno per ora – gettato la spugna.

 

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Il drone delle poste svizzere con un carico di campioni ospedalieri

I droni postali  della Posta Svizzera sono realizzati da Matternet, una startup con sede a Mountain View, in California, che ha raccolto finanziamenti per oltre 25 milioni di dollari. I droni di Matternet sono quadricotteri abbastanza convenzionali, ma di grandi dimensioni, progettati per trasportare carichi utili di 2 chilogrammi fino a 10 chilometri di distanza, con un peso totale al decollo di oltre 10 kg. Essendo previsto l’uso anche in ambito urbano, I droni sono dotati di un paracadute di emergenza progettato per attivarsi automaticamente se qualcosa va storto. Se il computer di bordo capisce ce le cose si mettono davvero male ferma i rotori, lancia il paracadute  e accende lampeggianti e sirene per avvisare chi sta sotto che è meglio farsi da parte.

Il lago è umido. E la corrente non gradisce l’umidità.

Lo schianto di gennaio sul Lago di Zurigo è stato causato da un corto circuito che ha interrotto l’alimentazione del GPS del drone. Il sistema di emergenza ha funzionato bene e il drone si è paracadutato in acqua. Dopo aver identificato il problema, Matternet ha aggiornato i droni per incorporare un sistema GPS, una bussola e un sistema di alimentazione completamente ridondanti. Così  il servizio di consegna in un primo tempo era ripreso.

(Quasi) sulla testa dei bambini dell’asilo

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immagine di download 1Il secondo incidente, all’inizio di maggio, è stato ben più grave. Un problema in volo non ancora identificato (probabilmente legato al vento, suggerisce la la Posta svizzera) ha causato l’espulsione del paracadute di emergenza del drone appena due minuti dopo il decollo. Ma ma il cavo che collegava il paracadute al drone si è impigliato in qualcosa di tagliente, probabilmente un’elica, e si è tranciato di netto. Secondo il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, il drone da 10 kg ha subito un incidente incontrollato “in una zona boscosa del quartiere universitario di Zurigo a soli 50 metri da un gruppo di bambini dell’asilo“. Nessuno è rimasto ferito, ma c’è mancato un soffio.

La Posta Svizzera ha chiesto a Matternet di risolvere questo problema, e in un comunicato stampa ha presentato una serie di miglioramenti che prevede che l’azienda produttrice di droni realizzerà:

La Posta Svizzera esige che il produttore dei droni garantisca il corretto funzionamento dei meccanismi di sicurezza come il paracadute. Pertanto, abbiamo chiesto a Matternet di attuare varie misure urgenti:

  • Le corde del paracadute sono ora rinforzate con trecce metalliche.
  • Il paracadute sarà assicurato al drone con due sagole anziché una.
  • La sirena che avvisa le persone vicino al drone quando sta effettuando un atterraggio di emergenza, sarà reso più potente.

Ai rilievi piuttosto piccati del partner postale, il costruttore americano ha ribattuto così:

Questa è la prima volta che si verifica un guasto al sistema di paracadute del veicolo. Come si legge nell rapporto, il sistema di terminazione del volo è stato attivato normalmente secondo le specifiche del drone, ma la sgola del paracadute è stata recisa durante il dispiegamento del paracadute. Non abbiamo mai visto un fallimento del genere in passato, né nei nostri (costosi) test né nelle operazioni commerciali.
In Matternet prendiamo molto sul serio la sicurezza della nostra tecnologia e delle nostre operazioni. Un guasto al sistema dei paracadute è un chiaro fallimento dei nostri meccanismi di sicurezza e stiamo adottando tutte le misure appropriate per affrontarlo.

La Posta Svizzera e Matternet hanno reagito immediatamente all’incidente mettendo a terra tutti i droni postali. E hanno fatto sapere che i loro esperti I loro esperti hanno analizzato l’incidente e hanno proposto le opportune mitigazioni che vengono ora valutate dal FOCA (Ufficio federale dell’aviazione civile, l’ENAC svizzera).  “Riavvieremo le operazioni una volta che Matternet e la Posta Svizzera, la FOCA e i nostri clienti ospedalieri in Svizzera saranno soddisfatti dell’applicazione delle opportune attenuazioni” fanno sapere i due partner.

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La Posta afferma che continuerà a utilizzare i droni per la logistica e probabilmente lo farà: il trasporto di campioni e sangue (e addirittura organi da trapiantare) per via aerea è una tecnologia che può salvare vite umane e in ogni caso ridurre i disagi dei pazienti, oltre che essere un business promettente nel medio e ungo periodo.  Ma due incidenti, di cui uno potenzialmente catastrofico, in meno di sei mesi mettono chiaramente in evidenza quanta strada c’è ancora da fare per l’uso dei droni come corrieri ospedalieri urgenti.

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