O il pilota del drone che lo scorso Natale ha fermato per giorni il traffico nell’importante aeroporto londinese di Gatwick è un genio del male, o la polizia inglese si sta intestardendo a cercare un drone che non c’è mai stato. Di certo c’è solo che le indagini finora son costate 900 mila sterline, “una spesa scioccante” dice l’ex presidente della provincia del Sussex ora parlamentare. Nonostante lo spreco di soldi pubblici la polizia del Sussex ha collezionato solo figuracce da dilettanti, come quando ha arrestato e lasciato che venisse sbattuta in prima pagina sui tabloid una coppia della zona assolutamente estranea ai fatti. Chi sarà la prossima vittima della caccia alle streghe?
“Una spesa scioccante” dice sconsolato il parlamentare inglese Henry Edward Millar Smith, dello stesso partito del premier Boris Johnson, che è stato fino al 2019 Leader del West Sussex County Council, l’equivalente del nostro Presidente della Provincia in cui sorge l’aeroporto e da cui dipende l’inconcludente polizia britannica che ‘indaga’ sul fatto. Fino al marzo scorso a girare intorno al nulla la polizia del Sussex ha bruciato 415 mila sterline, lievitate oggi alla cifra record di 886 mila sterline e 21 penny, manco dovessero prendere il fantasma di Bin Laden. E fantasma è rimasto il drone: nonostante la montagna di soldi buttati non c’è stato nessun altro arresto dopo quello, sciagurato, della coppia di innocenti dati in pasto a tabloid-avvoltoi che di droni capiscono addirittura meno della polizia del Sussex (e poi dicono di prendere esempio dalla stampa britannica: davvero, no grazie. Manco un social di scalmanati da stadio si comporterebbe così).
A caccia di fantasmi

e poi rilasciata

Per fortuna oltre alla stampa generalista sciacalla anche in Inghilterra c’è una stampa tecnica responsabile e che funziona, se sappiamo quanto soldi pubblici la polizia del Sussex ha buttato al vento a dar a caccia alle streghe è per una interrogazione ufficiale dei nostri colleghi diìsUAS News, portale inglese dedicato al mondo dei droni, alle cui domande la polizia inglese non ha potuto sottrarsi. E durissima, e pienamente condivisibile, è stato il commento di sUAS News allo sperpero di soldi pubblici, che chiama in causa le autorità aeroportuali accusandoli di procurato allarme: “La polizia non può essere incolpata del fiasco dei droni di Gatwick; la catena di comando che li ha chiamati per un presunto incidente senza prove a sostegno deve essere sottoposto a controllo. Credo che l’aeroporto di Gatwick dovrebbe pagare il conto per un falso allarme o dire al mondo cosa è realmente successo“.
D’altronde mezze ammissioni erano già arrivate nei primi momento delle indagini da parte di funzionari della polizia: Il detective Jason Tingley aveva a suo tempo rivelato ai media che “era possibile che non ci fosse stata alcuna vera attività dei droni” sull’aeroporto, meritandosi solo il biasimo dei superiori. Ora speriamo solo che i sodi pubblici sprecati non siano usati ber sbattere alla gogna qualche altro malcapitato, visto che la polizia ha disperatamente bisogno di un colpevole per rendere conto ai contribuenti di come usa i loro soldi.




