Il clima sta cambiando che sia o meno colpa dell’uomo non è dato modo di saperlo. Fatto sta che anche in Italia gli sconvolgimenti meteorologici, le bombe d’acqua, le alluvioni, senza contare gli immancabili terremoti, sono purtroppo una realtà che dovremo cominciare ad affrontare seriamente e pragmaticamente.
Rescue Drones Network, una associazioni di volontari con lo scopo di affiancarsi alle operazioni di emergenza della Protezione Civile, che ha da poco festeggiato il suo primo anno di attività, raccoglie piloti di droni in possesso di attestato riconosciuto da ENAC.
Une rete costituita anche da persone che conoscono ila gestione delle calamità e che vuole contribuire affiancando la nuova tecnologia dei droni alle consolidate operazioni in caso di disastri naturali e non.
Un sistema di microserver messi a disposizione dai volontari e situati in svariate regioni italiane
E’ già in fase di avanzata attuazione il progetto “LiFE” (Live From Emergency) pensato ed attuato da Rescue Drones Network per fornire alle sale operativa istituzionali le immagini in diretta da droni e da terra in occasione di emergenze o grandi eventi.
Il sistema si basa su una rete di microserver che i soci di RDN mettono gratuitamente a disposizione del progetto e che sono distribuiti in diverse regioni. Le app che gestiscono il volo degli APR vengono opportunamente configurate per inviare i flussi video verso i server del sistema (gestibili da remoto).
Questi flussi sono poi acquisiti da una regia mobile dislocata presso la MCU (Mission Control Unit), gestita sempre da RDN, che elabora i segnali in arrivo, aggiunge la grafica informativa necessaria integrandoli con altre info come la geolocalizzazione del drone che sta trasmettendo e rendendo così disponibile il prodotto finale ai clienti istituzionali remoti.
La qualità delle immagini è ovviamente dipendente dalla copertura di rete remota (Dati Mobili o SAT) ma il sistema è in grado di elaborare e fornire video in formato FullHD con una latenza totale che non ha mai superato i 7 secondi.
Gli specialisti che sono a fianco dei piloti, possono interagire in collegamento audio full duplex con la regia, con l’Operativo Voli di RDN e con le centrali operative istituzionali i cui addetti riescono così ad indirizzare il pilota per inquadrature particolari.
Un’attività di supporto alle emergenze (siano esse di piccola, media o grande dimensione) che si sta dimostrando insostituibile visto che consente a chi deve organizzare i soccorsi di avere un quadro reale e in diretta della situazione al fine di modulare efficacemente le attività da intraprendere.
Il progetto ha già visto diverse esercitazioni in varie parti d’Italia ed anche interventi reali come in occasione di grandi eventi con afflussi di decine di migliaia di persone e del grande incendio industriale che nei mesi scorsi ha interessato la zona di Faenza.
Nelle diverse occasioni le immagini sono state fornite alla sale operative istituzionali di Roma e a quelle locali; durante una di queste attività anche il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, è rimasto in collegamento durante tutte le operazioni di monitoraggio di una frana che si è recentemente rimessa in movimento.
Domenica scorsa, infine, l’ultimo test nei pressi di Piacenza dove sono state sperimentate nuove metodiche da applicare nel caso dei grandi eventi, quando occorre garantire continuità di servizio su vaste aree e gestire in sicurezza lo scambio di APR e piloti sugli stessi punti di presa.







