Drone rifornisce sottomarino della marina americana

Ci sono prime volte eclatanti e prime volte che invece suscitano meno clamore, restando però a tutti gli effetti valide per confermare un trend. Il primo rifornimento di un sottomarino della Marina americana attraverso un drone commerciale è chiaramente un fatto del secondo tipo: prima dello scorso 10 ottobre non era mai successo, ma l’evento ha ben poco di straordinario, ormai abituati come siamo a vedere droni consegnare pizze, farmaci, defibrillatori, campioni di sangue e tantissimi altri generi di prodotti un po’ dappertutto.

Insomma non sorprende che la consegna via drone risulti essere un ottimo sistema per rifornire un sottomarino nucleare, un’avanzatissima arma che può pattugliare gli abissi marini senza far sentire la sua presenza persino per mesi, salvo poi emergere per brevissimo tempo allo scopo – per l’appunto – di rifornirsi. E qui entrano in gioco i droni, molto più piccoli, discreti ed economici degli elicotteri che solitamente svolgono questo genere di operazioni. Il vantaggio principale offerto da questa tecnologia resta però il minor rischio per il personale: dispiegare più droni in missione singola, mettendo eventualmente in conto di perderne alcuni senza conseguenze significative, è una prospettiva decisamente migliore rispetto a quella che prevede di andare a cercare e ripescare degli uomini in mare.

Come riporta il sito Forbes, il test, svolto in partnership con il Laboratorio di Ricerca Applicata della University of Hawaii, ha avuto luogo a circa un miglio dalle coste di Oahu, un’isola delle Hawaii, e ha coinvolto il sottomarino USS Hawaii (SSN 776). ll drone ha trasportato un carico di 5 pounds (poco più di 2 kg) costituito da schede di circuito, forniture mediche e cibo.

Certo è che, mentre spesso avviene che una tecnologia sviluppata per scopi militari venga successivamente usata dal mondo commerciale, l’attuale tecnologia del drone delivery vanta un percorso opposto, in quanto il suo sviluppo procede da anni sospinto dall’enorme business sul quale le grandi aziende di distribuzione sperano di mettere le mani per prime. Allo stato attuale, però, le brevi distanze consentite dall’autonomia di volo e dal range di controllo dei droni commerciali sono assolutamente insufficienti per ipotizzare un efficace sistema di drone delivery per i sottomarini, che spesso si trovano in luoghi lontanissimi da qualunque postazione situata a terra. L’ipotesi di trasportare i droni sulle navi militari e farli decollare da lì può essere al massimo una suggestione, nulla di più, perciò appare chiaro come, se gli eserciti non vogliono aspettare i tempi di sviluppo del settore commerciale, sarà il caso che pensino direttamente loro a perfezionare questa tecnologia.

assicurazione per droni da euro 29,90