Riparte D-Flight con la fornitura delle zone di volo per i droni e i costi per la registrazione

Riapre dopo un periodo di manutenzione il portale www.d-flght.it che dal 15 dicembre ultimo scorso è stato investito del delicato compito di fornire la cartografia italiana con le limitazioni al volo per i droni ricreativi e professionali.

In verità ha lasciato scoperto gli utenti italiani dal 15 sino a ieri sera e in questi quattro giorni, i piloti professionisti e gli utenti ricreativi e che ora sono accomunati sotto l’identica categoria di SAPR, cioè aeromobili a pilotaggio remoto, non hanno avuto una guida ufficiale per sapere come rispettare le zone di volo come stabilito dalla circolare ATM-09.

Il sito d-flight riapre con una veste grafica leggermente modificata e mette in mostra sopratutto alcuni cambiamenti sostanziali per quello che riguardano il servizio di cartografia gratuito a disposizione di tutti gli utilizzatori di droni e i costi per le future registrazioni dei droni e l’emissione del QR-Code da applicare ai velivoli a pilotaggio remoto alias i droni.

Abbiamo avuto la possibilità di testare in anteprima la piattaforma a metà estate e ci fa piacere vedere che alcuni suggerimenti resi sono stati applicati. Ma andiamo con ordine a vedere queli sono le novità più importanti, nella realizzazione di questa prima fase del portale. Ricordiamo che a regime, D-Flight dovrà/potrà essere in gradi di offrire servizi che implementano anche l’integrazione dello spazio aereo, leggi ad esempio il progetto DIODE.

D-Flight mappe gratuite per il volo dei droni previa registrazione

Il primo cambiamento rispetto alla versione alla quale eravamo abituati consiste nella richiesta di registrazione obbligatoria, fornendo i propri date personali, codice fiscale compreso, per poter usufruire del servizio di visualizzazione delle mappe.

Da primo acchito le mappe sembrano uguali, ma nelle note si legge che son state rese conformi con il recente regolamento ENAC ed.3. I Popup ovvero le finestre che mostrano alcune indicazioni, sono fluttuanti. Ovvero si possono spostare nello schermo sia dei computer sia degli smartphone, permettendo quindi la vista sottostante.
Finalmente una casella per la ricerca! Era un nostro suggerimento che abbiamo fortemente caldeggiato. E’ ora presenta una casella nella quale inserire la località per la quale si vogliono le informazioni. Vero è che la web app richiede l’accesso alla posizione del visitatore, ma è anche vero che se si vogliono pianificare missioni di volo, lontano dalla attuale posizione deve essere facile poter ricercare il luogo senza necessariamente dover scorrere la mappa con il dito o con il mouse. Ottima cosa.

Costi per i servizi aggiuntivi 6 euro a drone per i ricreativi e 96 per gli operatori professionali

Oltre alla visualizzazione della cartografia ufficiale per i droni, D-Flight permette la registrazione di ogni drone di peso superiore a 250 grammi o di peso inferiore se dotato di una dispositivo atto a captare i dati personali. La questione controversa e molto dibattuta sui social network. Sui regolamenti europei è espressamente citata la registrazione obbligatoria dei droni dal peso inferiore ai 250 grammi, come il Mavic Mini ad esempio, se dotato di una telecamera, che permetta per l’appunto di captare i dati personali.

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Secondo D-Flight registrazione obbligatoria anche per i droni sotto i 250 grammi, come il Mavic Mini

immagine di esentati se non con telecamera

Tutto questo in una ottica di rispetto della privacy. Il regolamento ENAC ed.3, stranamente invece, non prevede alcuna registrazione dei droni sino a 249 grammi.
Rimane quindi da vedere quale delle due versioni debba essere considerata valida. A nostro avviso vale di più quanto scritto dal regolamento emesso dall’Ente regolatore della aero-navigabilità a meno che non ci siano nuovi emendamenti o circolari ben precise.
Tuttavia è evidente che il futuro sarà quello di dover registrare tali droni. Come spesso ipotizzato anche da noi nelle pagine del nostro blog e della nostra rivista.

  • Il costo per la registrazione di ogni drone è di euro 6, un euro in più di quanto ipotizzato nei corridoi dei vari Enti questa estate.
  • Per gli operatori professionisti, si parla di euro 96 quindi un paio di euro in più rispetto ai 94 richiesti da ENAC, ma sembra che siano da versare per ogni drone o SAPR portato in riconoscimento, alias registrazione.
  • Per gli operatori professionali, esiste anche una sorta di abbonamento a euro 24,00

Novità: pagamento con crediti che si chiamano D-Coin del valore di 1 euro cadauno. Non siamo in grado di apprezzarne il significato che certamente non mancherà di arrivare con i comunicati ufficiali.

Ancora qualche bug che verrà risolto a breve

immagine di d flight nessun pulsante crea


Non siamo riusciti a registrarci come utenti senza inserire un codice di licenza valido
. Nella guida tale procedura viene prevista spiegando che occorre cliccare sul bottone CREA, ma tale opzione è di fatto disabilitata. Non abbiamo avuto tempo di provare con altri browser o dispositivi, certi che non mancheranno le migliaia di prove di altri utenti e che i programmatori della piattaforma risolveranno a breve tale problematica.

QR-Code e vecchie registrazioni da rifare ex-novo

I vecchi QR-Code hanno perso di validità ,ma di questo se ne è già ampiamente parlato; così come le vecchie registrazioni sul portale D-Flight sono da rifare.
Rimandiamo alla guida sul portale www.d-flight.it per ulteriori informazioni.
Ricordiamo che stando alle indicazioni del regolamento ENAC ed.3 c’è tempo per iniziare con e procedure di registrazione che diventano obbligatorie per gli utilizzatori professionali dal 1 marzo 2020 e per tutti, ricreativi compresi, dal 1 luglio 2020.

 

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