I cavi della alta tensione e delle funivie sono utilissimi per lo scopo per il quale sono stati progettati, ma possono tramutarsi in spietati killer nello sfortunato caso in cui non vengano avvistati da un aereo o un elicottero.
Di notte è sicuramente peggio, ma anche di giorno possono non essere viste persino da piloti esperti. In molti ricorderanno la tragedia avvenuta sul Rio Gere nei pressi di Cortina, dove un elicottero del SUEM del soccorso alpino e 188 si è sfracellato al suolo dopo aver avuto una collisione con un cavo dell’alta tensione
Quattro persone sono morte in quel terribile incidente, ma il comitato “Falco senza ostacoli”, così si chiama il gruppo che a distanza di oltre 10 anni, continua la sua battaglia per rendere sicura la zona ai velivoli, non demorde. Dopo aver raccolto circa 11,000 euro tra fondi e donazioni ha deciso di far progettare un speciale velivolo a pilotaggio remoto, un drone, in grado di posare le bandierine sui cavi, senza correre ulteriori rischi.
Molte sfere per rendere visibili i cavi da lontano, sono state posate dagli elicotteri tradizionali di EliAbruzzo e operatori che con le dovute accortezze, hanno agganciato i segnali di pericolo su alcuni tratti del percorso dei cavi.
Va da se immaginare che tale operazione non sia esente da rischi, come dimostra la foto in testa all’articolo ricavata da Il Corriere delle Alpi
L’uso di un drone ridurrebbe di molto le problematiche di sicurezza, ma la realizzazione, seppur concettualmente facile, non è esente da difficoltà.
Le bandierine di segnalazione, si potrebbero staccare a causa di un forte vento, sono attaccate magneticamente al cavo, ma oltre i 75 km/h perdono la loro aderenza.
La progettazione e realizzazione di un drone per posare le segnalazioni luminose sui cavi della funivia e sui cavi della alta tensione, è stata affidata a un StartUp di Tezze sul Brenta con sede operativa a Bolzano, come riporta il Gazzettino che in fondo al suo articolo, indica anche il numero di conto corrente per coloro che volessero contribuire allo sviluppo del progetto.
[Fonte il Gazzettino e Corriere delle Alpi]