FAQ droni classe C2 maggiori di 900 grammi e sino a 4 Kg regolamento europeo (EASA)

 

Il DJI Mavic 3 Pro il DJI Phantom 4 v2, il DJI M30, il DJI Mavic 3 Thermal, il drone ad ala fissa Sensefly eBee  e altri con l’etichetta di classe C2, possono volare nel contesto della sotto categoria A2.
I vecchi droni legacy tipo DJI Inspire 1, i modelli di Phantom nelle vecchie versioni e altri droni  prosumer sotto i 2 Kg,  che facevano parte della Open Limited Category come stabilito dal nuovo regolamento Europeo stilato su indicazioni fornite dal comitato tecnico di EASA, in vigore anche in Italia dal 31 dicembre 2020.
Ebbene essi finiranno tutti inevitabilmente nella categoria Specific, in quanto non hanno un valore di MTOM definito dal produttore.
EASA suggerisce sul proprio sito, di continuare ad utilizzarli nella sotto categoria A3. Non sappiamo con precisione se tale dichiarazione, accompagnata poi da un disclaimer di esclusione di responsabilità, sia da seguire alla lettera. Lasciamo pertanto all’operatore e al pilota, decidere se volare nel contesto della sotto categoria A3.

PRIMA DI TUTTO: Per la legge, che cos’è il mio drone marcato C2?

Il Regolamento Europeo si suddivide in 3 grandi categorie: Open, Specific e Certified.
La categoria aperta o Open Category a sua volta incorpora 3 sotto categorie A1, A2, A3.
Dentro alle quali possono operare droni con marchio CE delle classi: C0, C1, C2, C3, C4.
I droni marcati C2 devono rispettare le caratteristiche tecniche descritte nella parte 3 dell’allegato al regolamento delegato europeo (EU) 2019/945; e potranno avere un peso sino a 4,0 Kg.


Assodato che il tuo drone è uno UAS, ecco cosa puoi fare e cosa devi fare

Devo avere un patentino?

SI, i regolamenti europei prevedono che i piloti di droni o UAS dal peso uguale o superiore ai 250 grammi debbano essere in possesso di un attestato di competenza alias patentino.

  • Per i droni di questa classe. Il primo step consiste nel conseguire quello per le categorie A1 e A3.
    I droni con marcatura di classe C2 sono sottoposti a questo requisito.
  • Il secondo step che diventa obbligatorio per i droni marcati C2 se si vuole  volare in ambito urbano nella categoria A2.
    In questo caso è necessario un ulteriore attestato di competenza, con un esame teorico composto da 30 domande a risposta multipla e un esame da sostenere presso un Centro di Addestramento dimostrando di aver svolto una attività pratica in una zona non popolata.
    Tale attestato è comunemente definito come attestato di competenza per la categoria A2
    Tutti i piloti con attestato IT-STS con CRM e Com Aeronautiche derivante dalla conversione per le operazioni critiche CRO conseguito prima del 31 dicembre 2020 potranno operare nella categoria A2.
  • Se invece si vuole volare lontano da zone residenziali, commerciali, industriali o ricreative e nel rispetto della categoria A3, è sufficiente solo il patentino online ovvero l’attestato di competenza per le categorie A1 e A3.

Devo registrarmi a D-Flight?

SI In ogni caso è necessaria la registrazione dell’operatore presso la competente autorithy nella quale risiede l’operatore o proprietario del drone.
In Italia l’organismo deputato alla registrazione del drone è il portale www.d-flight.it
[Leggi qui per la registrazione come utente Base sul portale D-Flight]
oppure
[Leggi qui per la registrazione come utente PRO sul portale D-Flight]
Nella Open Category  è sufficiente il solo QR-Code Operatore ottenibile seguendo queste indicazioni.
[Leggi qui per la  Guida: come ottenere il QR-Code Operatore su D-Flight (per tutti i droni)]

Devo avere un Remote ID (Identificatore Remoto Diretto)?

SI.  Tutti i droni con marcatura di classe, ivi compresi quelli identificati con l’etichetta C2, devono trasmettere alcuni dati relativi al Codice Operatore EASA, alla posizione del drone, alla sua altezza, alla sua velocità, all’orientamento rispetto al nord e alla posizione del pilota se possibile o al punto del suo decollo.
Non sono necessari dispositivi esterni, in quanto per regolamento i droni con marcatura di classe, hanno già al loro interno un sistema di Identificazione Remota Diretta, che permette a chiunque, tramite una semplice applicazione e ad uno smartphone, di ricevere tali dati entro un raggio di qualche centinaio di metri.
La privacy è rispettata, in quanto dal semplice Codice Operatore trasmesso in broadcast dal drone in volo, non si riesce a risalire alla anagrafica dell’operatore. Cose che invece possono fare le Forze dell’Ordine.
Inoltre è comunque necessario applicare il  QR-Code rilasciato da D-Flight, leggi sopra.

 

Devo essere assicurato?

SI. Non c’è nessuna esenzione dall’obbligo assicurativo, che deve essere “adeguato allo scopo“, e rispondente ai requisiti stabiliti da ENAC nel suo ultimo regolamento UAS-IT al articolo 27 di cui riportiamo un estratto: “Non è consentito condurre operazioni con un UAS se non è stata stipulata e in corso di validità un’assicurazione concernente la responsabilità verso terzi, adeguata allo scopo e con massimali non inferiori ai parametri minimi di cui alla tabella dell’art. 7 del Regolamento (CE) 785/2004.” (massimale minimo 750 DSP equivalenti a circa 880.000 euro)
Una polizza già compatibile con il regolamento UAS-IT la trovi qui.

Posso volare in città?

SI, ma nel rispetto delle eventuali limitazioni presenti sul portale D-flight.it.
I droni o UAS sotto i 2 Kg di peso appartenenti alla categoria A2 classe C2 anche nel periodo transazionale e quindi ricadenti nelle Open Limited Category, possono volare in ambito urbano a patto di rispettare questi punti:
1) Mai su zone limitate o non permesse come esplicitate dal portale D-Flight.it (o senza averne ottenuto autorizzazione da coloro che hanno richiesto la riserva di spazio aereo; Belle Arti, Prefettura, siti istituzionali, Carceri, ecc.
2) A una distanza massima tale da consentire il controllo e la perfetta visibilità del drone quella che viene definita VLOS
3) A una altezza massima di 120 metri a meno che non ci siano altre limitazioni di quota visibili sul portale D-Flight.it
4)  NON è possibile sorvolare le persone, bisogna mantenere un distanza orizzontale di almeno 30 metri dalle persone.
Con i droni  UAS marcati Open CE classe C2 ci si potrà avvicinare sino a 5 metri dalle persone non coinvolte e debitamente informate, a patto di attivare la modalità bassa velocità e aver verificato che le condizioni del drone e meteorologiche siano adeguate oltre a mantenere una area di sorvolo segregata. – Regolamento (UE) 2019/947 paragrafo UAS.OPEN.030.
5) Sempre vietato volare sugli assembramenti di persone, questo vale per tutti i droni di tutti i pesi.

Posso volare sulle persone?

NO, con i droni della categoria A2, occorre mantenere in ogni caso una distanza minima orizzontale di 30 metri dalle persone.
Con i regolamenti europei a pieno regime e UAS marcati Open CE classe C2, riducendo la velocità ci si potrà avvicinare sino a 5 metri dalle persone non coinvolte e debitamente informate, a patto di attivare la modalità bassa velocità e aver verificato che le condizioni del drone e meteorologiche siano adeguate oltre a mantenere una area di sorvolo segregata. – Regolamento (UE) 2019/947 paragrafo UAS.OPEN.030 comma 1.

Posso volare sugli assembramenti?

NO, MAI e con nessun tipo di drone, nemmeno con un drone con marcatura di classe C2.

Cosa è un assembramento di persone?

Questa definizione era presente anche nel vecchio regolamento ENAC, ma viene chiarita molto bene anche dal nuovo regolamento europeo.
Assembramenti di persone: luoghi nei quali le persone non possono allontanarsi a causa della densità delle persone presenti.

Posso volare sulla spiaggia d’estate?

SI, ma con attenzione!  Indipendentemente dal peso gli UAS con la applicazione del regolamento europeo, nelle categorie Open è concesso il volo sulle spiagge nel pieno rispetto delle limitazioni esistenti e con il divieto del sorvolo degli assembramenti di persone (e in spiaggia è facile che si formino).
Il vecchio divieto contenuto nelle RAIT 5006 che imponeva  di mantenere una  distanza orizzontale superiore a 100 metri dalla linea di costa, in entrambe le direzioni, verso terra e verso mare; nel periodo che va dal 1 giugno al 30 settembre  rimane valido per le operazioni in categoria Specific e Certified, ma non nella Open.

Posso volare di notte?

Il volo notturno è permesso con tutti gli UAS o droni, anche a quelli marcati C2 a patto che il drone abbia un sistema di illuminazione che ne permetta di vederne l’orientamento ed essere controllato dal pilota in sicurezza. le luci NON devono essere di tipo aeronautico per non essere confuso con un aeromobile vero e proprio.
I regolamenti suggeriscono ai costruttori di droni con la marcatura Open CE, di installare almeno una luce di colore verde lampeggiante. Obbligo di luci per il volo notturno dal 1 luglio 2022.
Cosa si intende per notte?
“Notte” indica le ore comprese tra la fine del crepuscolo civile serale e l’inizio del crepuscolo civile mattutino come definito nel regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012.

Dove posso volare?

Puoi volare solo dopo aver consultato la cartografia D-Flight, che riporta tutte le zone proibite e quelle con limitazioni al volo dei droni. D-Flight ed eventualmente approfondendo sui rimandi citati nella cartografia AIP presente sul portale ENAV.

Quanto posso volare alto e lontano?

In generale, se sul sito D-Flight non ci sono altre limitazioni, puoi allontanarti finché riesci a vedere il tuo drone a occhio nudo (senza binocoli o altro, solo occhiali da vista o da sole) e pilotarlo in sicurezza. E puoi alzarti fino a 120 metri di quota.

Devo avere un manuale di volo?

E’ sufficiente altamente consigliato leggere e comprendere il manuale di istruzioni fornito dal produttore. Le operazioni nella Open Category non prevedono il possesso di un Manuale delle Operazioni che è invece richiesto per la Specific Category

Devo rispettare la altrui Privacy?

Si sempre, mai riprendere troppo da vicino persone o abitazioni o numeri di targa di automobili. Il rispetto della altrui privacy è un punto fondamentale ben spiegato nei regolamenti europei.

Posso usare il mio drone marcato C2 per lavoro?

Si è possibile. La nuova normativa europea prevede e permette che nella categoria Open sia possibile svolgere attività lavorativa.Viene quindi a decadere la distinzione tra uso ludico e professionale del drone o UAS. Tale distinzione rimane ancora attiva e presente i certi contratti assicurativi al fine di differenziare i costi delle offerte.

Definizioni:
UAS: Unmanned Aerial System è l’acronimo inglese ed indica un sistema integrato di aeromobile senza pilota.
UAV: Unmanned Aerial Veichle che si traduce in aeromobile a pilotaggio remoto
QR-Code: Codice identificativo QR: codice digitale a matrice stampabile da applicare sullo UAV e sulla Ground Control Station ai fini dell’identificazione.
VLOS: Visual Line of Sight entro la linea visiva del pilota
Requisiti per il volo nella sotto categoria A3: durante il volo mantenere a una distanza orizzontale sicura di almeno 150 metri da zone residenziali, commerciali, industriali o ricreative.
Altezza massima di 120 metri calcolata tra il drone e il  punto più vicino alla superficie terrestre. Nel caso di una collina quindi, non sulla retta perpendicolare sotto al drone.

[Fonti normative consultate]
regolamento Delegato (UE) 2019/945 pubblicato sulla Gazzetta Europea il 12 marzo 2019 e successivi emendamenti.
regolamento Esecutivo (UE) 2019/947 pubblicato sulla Gazzetta Europea il 24 maggio 2019 e successivi emendamenti.
regolamento UAS-IT edizione 1 pubblicato da ENAC il 4 gennaio 2021

[Pagina aggiornata il  31/12/2023]