Manca ormai meno di una settimana all’inizio dei mondiali di calcio in Qatar che prenderanno il via il prossimo 20 novembre. E anche se la nazionale italiana ha mancato la qualificazione, possiamo lo stesso concederci di essere orgogliosi, perché saranno presenti i nostri militari.
È infatti iniziato, nel Paese del Golfo Persico, lo schieramento di un contingente militare interforze guidato dall’esercito italiano in qualità di responsabile dell’operazione Orice, la missione bilaterale di supporto alle Forze Armate qatariote per il mondiale. Tra le varie attività di supporto a sostegno della sicurezza dei Mondiali, al fianco dei contingenti di Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Pakistan e Turchia, ci sarà allora anche una Task Force italiana costituita da circa 560 militari delle Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri.
Di fronte al rischio che gli stadi affollati possano trasformarsi in obiettivi sensibili per i terroristi, verranno messi in campo tutti i sistemi già collaudati con successo dall’esercito in Italia (qui l’articolo sulle misure di sicurezza adottate l’anno scorso per il G20 di Roma), con particolare riferimento alla capacità di individuare e disinnescare ordigni esplosivi e altre minacce, non solo via terra ma anche dal cielo, come ad esempio i droni kamikaze.
Per farlo, l’Aeronautica Militare, invece, controllerà lo spazio aereo per contrastare l’eventuale impiego non autorizzato di mini e micro droni, utilizzando un sistema C-UAS (Counter-Unmanned Aerial Anti-drone System) costituito da dispositivi jammer portatili e dal sistema anti-drone stanziale ACUS (AMI Counter UAS), cui compito è quello di rilevare la presenza nello spazio aereo di velivoli non autorizzati e, nel caso, colpirli a distanza con una tecnologia di disturbo delle frequenze che è in grado di interrompere la trasmissione dei comandi tra il drone e il radiocomando del suo pilota.
Il controllo delle acque, sia quelle territoriali, sia quelle internazionali a largo di Doha, sarà invece affidato alla Marina Militare, che garantirà la sicurezza in superficie con il Pattugliatore Polivalente d’Altura Thaon di Revel, mentre utilizzerà un drone subacqueo “Autonomous Underwater Vehicle” modello Remus 100 per la difesa sottomarina.
A proposito delle tecnologie schierate in campo a fianco dei militari italiani, tutti prodotti made in Italy, il generale Figliuolo ha spiegato in questo articolo di Repubblica che “Abbiamo l’occasione, come sistema Paese, di mostrare al mondo intero le eccellenze tecnologiche italiane e le capacità che le nostre forze armate sono in grado di esprimere”.
E la presenza del nostro esercito, chiamato a contribuire in modo determinante sulla sicurezza di milioni persone sul palcoscenico internazionale più importante del momento, non può che rappresentare un enorme motivo di orgoglio.